Sharp Objects – Recensione 1×08 – Milk

Sharp Objects termina dopo 8 episodi, durante i quali abbiamo seguito le vicende di Camille e il suo viaggio infernale nella psiche umana.

Quando tutto ormai sembrava deciso, quando la storia correva su binari lineari e anche questo episodio conclusivo sembrava dovesse finire come ci aspettavamo, ecco che Sharp Objects sgancia la bomba e tu spettatore non puoi che prenderti qualche secondo per metabolizzare quello che hai appena visto.

Sentendosi messa alle strette, Camille mette in atto l’ultimo drammatico tentativo di inchiodare la madre Adora. Così, anche e sopratutto per allontanarla da Amma, la porta a riversare su di sé le sue cure mortali. Nelle attenzioni che Adora dedica a Camille è facile riconoscere i sintomi della sindrome di Munchausen. Adora – che ha sempre mantenuto un atteggiamento distaccato con la figlia, accentuato dall’atteggiamento scostante della giornalista – all’improvviso incarna l’immagine della madre amorevole ora che la figlia sta male e dipende in tutto e per tutto da lei, anche per immergersi nella vasca.

Quello che ho trovato sconcertante e terrificante allo stesso tempo è la totale indifferenza di Adam. Non mi sento di definirlo complice, ma è sicuramente anche colpa del suo rimanere estraneo – o almeno fingere di esserlo – alla vicenda che ha permesso ad Adora in tutti quegli anni di avvelenare le proprie figlie, al solo scopo di renderle dipendenti delle sue attenzioni.

Quando il sacrificio di Camille sembra stia per compiersi, una figura, fino a quel momento relegata a semplice apparizione, fa la sua inaspettata comparsa e la sottrae all’oblio in cui stava inesorabilmente affondando. Il suo capo Frank Curry, abbracciandola per tranquillizzarla. la porta via da quella casa che stava per diventare la sua tomba, incarnando di fatto la figura paterna che a Camille è sempre mancata.

Quello che ne consegue è l’immagine idilliaca di due sorelle fino a quel momento prigioniere di una madre iperprotettiva che riacquistano la propria libertà. Sharp Objects sceglie di mostrare la loro convivenza con immagini luminose, con tanto di quel bianco da far bruciare quasi gli occhi, in netto contrasto con le sfumature cupe che avvolgevano la loro esistenza a Wind Gap. Il tutto enfatizzato dal sottofondo melodico del pianoforte.

In questa apparente felicità a lungo agognata, Camille scopre la terrificante verità, abilmente celata nella casa delle bambole di Amma, quando un’attenta osservazione la porta a notare i denti appartenuti alle ragazzine uccise, incastonati nel pavimento di una delle stanze della casa giocattolo.

Tutto quello che pensavamo fino a quel momento sparisce nel giro di pochi fotogrammi e le nostre certezze vengono smontate una dopo l’altra, mentre Amma, unica e vera colpevole di quegli omicidi rendendosi conto di essere stata scoperta, pronuncia le parole “non dirlo alla mamma”.

Questa frase all’apparenza scontata merita un’analisi più attenta. Non sapremo mai se gli orribili gesti compiuti da Amma siano una conseguenza dell’atteggiamento di Adora nei suoi confronti, ma il disagio interiore della donna è stato sicuramente assorbito ed estremizzato dalla figlia che forse, nell’incosciente bisogno di attenzioni, trova nell’uccidere altre coetanee il suo appagamento.

Come già annunciato, Sharp Objects non avrà una seconda stagione. Mi sento di appoggiare questa scelta, soprattutto dopo un finale così sorprendete che ha raggiunto perfettamente lo scopo di innalzare Sharp Objects a serie thriller psicologica meritevole di essere consigliata a tutti, amanti e non del genere.

Shaula

Nata a Roma, Venerdì 2 Novembre. Fin da piccola ha sempre trovato rifugio nella fantasia. È cresciuta tra libri, film e serie TV. Adora viaggiare, che sia fisicamente o solo con il pensiero. Trova che non ci sia nulla di strano a parlare da soli e quelli che fa con se stessa sono dei veri e propri dialoghi.

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